Tutti si sono ispirati e continuano ad ispirarsi a lui: il Duecentesco Giotto della Cappella degli Scrovegni. Trecentesco soltanto nella cronologia. Lo si ritrova in Guariento, Mantegna, Michelangelo e persino in Escher e Picasso, giungendo al recente cartoon "Re Leone".
Prato della Valle, detto anche "il Prato senza erba" e "la Piazza delle Statue" non è soltanto un prestigioso monumento, ma il risultato di un'originale operazione di bonifica idraulica di cui l'elegante canaletta è la protagonista.
Piazza Insurrezione: piaccia o no, i migliori architetti e artisti padovani del Ventesimo (e Ventunesimo) secolo si ritrovano, se non tutti la gran parte, proprio qui.
Il Caffè Pedrocchi, opera del grande Giuseppe Jappelli, è soprattutto un capolavoro di arte massonica, in cui lo stile neoclassico che lo ha reso famoso serve soltanto per mimetizzare la miriade di simboli che il monumento propone.
Oltre 200 metri di affreschi realizzati in pieno Medioevo per illustrare l'influenza degli astri sulla vita umana. Il Palazzo della Ragione, popolarmente "Il Salone": 82 metri di lunghezza e 27 di larghezza.
Parco Treves de' Bonfili a Padova: un insieme di simbologie massoniche, romanticismo, natura, opera del celebre Giuseppe Jappelli. da gustare, anzi degustare, assieme i vini della vicina Enoteca in riva al Canale Alicorno.
L'Orto Botanico attraverso lo scrittore statunitense Nathaniel Hawthorne autore di "La figlia di Rappaccini" (tradotto anche come "La vergine dei veleni"). L'attualissimo Giardino della Biodiversità come un viaggio nell'evoluzione delle piante e nella bioarchitettura.
