Piazza Insurrezione e le architetture del XX secolo a Padova

Piaccia o no, i migliori architetti e artisti padovani del Ventesimo (e Ventunesimo) secolo si ritrovano, se non tutti la gran parte, proprio qui, in questa piazza: Gino Peressutti, Francesco Mansutti e Gino Miozzo, Giulio Brunetta, Quirino De Giorgio, Renato Iscra, Giorgio Carli e Giorgio Moschino per gli architetti, Giuseppe Santomaso, Toni Benetton, Fulvio Pendini, Paolo Boldrin, Servilio Rizzato per gli artisti.

Il percorso si snoda attraverso i tredici edifici realizzati in Piazza Insurrezione a partire dagli Anni Venti sino ai giorni nostri.

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Le tappe principali

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La Piazza: un travaglio che dura da un secolo

     

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Il dibattito circa il destino di Piazza Insurrezione dura ininterrottamente da quando, negli anni Venti, la Piazza venne realizzata sventrando uno dei quartieri storici più importanti di Padova, il quartiere Santa Lucia. Da una paio di decenni, del destino di Piazza Insurrezione se ne stanno occupando molti fra i più prestigiosi architetti padovani e internazionali.

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L’architettura contemporanea: il Palazzetto ex Air France

Opera degli architetti Giorgio Carli e Giorgio Moschino, Il Palazzetto propone un’informale rivisitazione dello stile razionalista felicemente contestualizzato con gli edifici adiacenti, e un’elegante e allegra sobrietà che stempera felicemente l’austerità della Piazza.

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L’architettura razionalista: Palazzo Antenore

È il capolavoro di Piazza Insurrezione. Palazzo Antenore incorpora più di ogni altro la lezione del Bauhaus. La sua attribuzione al grande Renato Iscra è ormai accettata. ha goduto della considerazione di Giò Ponti, e non è fuorviante vedere in esso riferimenti a Carlo Scarpa.

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L’architettura monumentalista: Palazzo ex INPS

L’architetto che lo costruì, Gino Peressutti, venne poi chiamato a Roma per realizzare gli stabilimenti di Cinecittà. È il meno classico dei tre principali edifici che fronteggiano la Piazza, accennando a quell’architettura contemporanea che riempirà le nostre città a partire dal secondo dopoguerra.

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L’architettura medievale: Casa dell’Angelo

Non ci si lasci ingannare: questo trecentesco palazzo ha conservato ben poco di originale. Un falso, dunque? Per gran parte sì. Il suo restauro venne infatti effettuato negli anni trenta con materiali vecchi di secoli, e documenta un metodo di restauro ormai abbandonato, ma secondo alcuni non privo di un certo fascino.

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L’arte astratta: Giuseppe Santomaso

Fu uno dei maggiori artisti del Novecento. Con la sua “finestra” realizzata in Piazza Insurrezione Giuseppe Santomaso concluderà, portandolo all’estrema rappresentazione (quella tridimensionale), il più celebre dei suoi cicli pittorici: il famoso “Ciclo delle finestre”, che portò il maestro alla Biennale del 1948.

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L’arte classicista: Paolo Boldrin

Certamente non lontano dagli stereotipi di regime, Paolo Boldrin li sapeva però realizzare con estremo pregio. In Piazza Insurrezione non lavorò da solo ma con Servilio Rizzato, passando dallo stile convenzionale imposto dal regime, ad interventi di ampia modernità.

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E ancora…

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L’itinerario è descritto anche nel libro di Pietro Casetta “Piazza dell’Insurrezione 28 Aprile 1945 – Guita architettonica e artistica”, che sarà a disposizione del pubblico.

Copertina del libro di Pietro Casetta su Piazza Insurrezione

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Durata

2 ore circa.

Stagioni consigliate

Tutte

L’itinerario è descritto anche nel libro di Pietro Casetta “Piazza dell’Insurrezione 28 Aprile 1945 – Guita architettonica e artistica”, che sarà a disposizione del pubblico.

Copertina del libro di Pietro Casetta su Piazza Insurrezione