“CAPITALE UMANO”, A CURA DI GIORGIO VITTADINI

 

Giorgio Vittadini (a cura di -), “Capitale umano – La ricchezza dell’Europa”. Angelo Guerini e Associati, Milano, 2004.

 

Pubblicata su “News Regione”, newsletter del Consigliere Regionale veneto Iles Braghetto, n. 26 del 15-30 novembre 2004.

 

Cos’è il capitale umano? Per illustrare questo concetto il curatore di questo volume si serve anche di un aneddotto, che riporta nell’introduzione: “Un ingegnere di fine Ottocento, avendo fatto una tesi sulla seta, decide di investire in questo campo. Il suo professore, invece, gli suggerisce di andare un anno in Germania da un suo collega che studiava un nuovo materiale, il caucciù. Rientrato dopo il soggiorno in Germania il giovane scrive di essere interessato ad intraprendere un’attività in quel settore, ma di non possedere tutta la cifra necessaria a completare l’investimento. Risposta del professore: ‘Non si preoccupi, il suo progetto è assolutamente innovativo, l’aiuterò io, ingegner Pirelli’”.

Ci chiediamo: in questo inizio di nuovo millennio quanti sono gli “ingegner Pirelli” che non riescono a trovare un “professore” (cioè un’istituzione), che sappia individuare il loro valore in termini di capitale umano e professionale? Rispondiamo anche noi con un aneddoto.

Pochi anni fa un manager in carriera si rivolse ad un amico esperto in Relazioni pubbliche affinché gli impostasse correttamente il curriculum. Esaminando il documento il PR si accorse che mancavano alcune referenze molto qualificanti del manager, fra cui l’iscrizione a una prestigiosa associazione per far parte della quale è necessario provare di possedere un livello altissimo di professionalità. Chiese al manager il motivo dell’omissione. Risposta del manager: “Sai, mi sono reso conto che qui in Italia, e nel Nordest soprattutto, a livello della propria offerta professionale è meglio volare bassi.”

Nella sua Introduzione Vittadini sostiene che “è emerso che il fattore lavoro, sotto il profilo produttivo, è ancora più importante del capitale fisso”. Il professore che più di un secolo fa mandò in Germania l’ingegner Pirelli si rendeva conto molto bene di tutto questo.

Forse è per questo motivo che il libro di Vittadini è stato scritto solo ora. Perché il Novecento ha rappresentato un’involuzione della qualità del mercato del lavoro e della valorizzazione delle risorse umane, involuzione dalla quale finalmente si vuole uscire.