IL MUSEO DELLA NAVIGAZIONE DI BATTAGLIA TERME”, A CURA DI FRANCO MARCHIORO

 

“Il Museo Civico della Navigazione fluviale di Battaglia Terme”. Padova, La Galiverna, 2003.

 

Pubblicata su “News Regione”, newsletter del Consigliere Regionale veneto Iles Braghetto, n. 31 dell’1-15 febbraio 2005.

 

Il comune padovano di Battaglia Terme si caratterizza almeno per due importanti opportunità ambientali e culturali.

La prima è rappresentata dalle Valli Selvatiche, complesso che incorpora la seicentesca Villa Selvatico sul colle di Sant’Elena circondata dal parco progettato dallo Jappelli, la cinquecentesca Villa Emo a Rivella, l’ottocentesca Villa Italia sul luogo del monastero di S. Maria ai piedi del colle di Lispida, circondata da parco, boschi e coltivazioni. Sulle Valli Selvatiche pende il pericolo di una lottizzazione, possibile grazie ad una variante al Piano regolatore comunale. L’episodio è talmente incredibile da essere arrivato sui banchi della Giunta regionale attraverso un’interrogazione sottoscritta da Iles Braghetto, ed ora addirittura nelle aule parlamentari.

Ma per fortuna Battaglia Terme non è solo questo. Battaglia Terme è anche la sede di un’altra importante opportunità, ovvero il Museo Civico della Navigazione fluviale: forse il più importante esempio europeo di museo di questo tipo, sorto, è il caso di dirlo, “dalla base”, ovvero per volontà del barcaro Riccardo Cappellozza sostenuto dallo scomparso collegaLuciano Rosada, e grazie alla collaborazione di alcuni volontari.

Fra questi volontari vi è Franco Marchioro, curatore sia dei testi sia delle foto che costituiscono questa preziosa guida al Museo. Preziosa perché si tratta di un raro esempio di trasposizione della testimonianza orale in documento scritto, tanto più importante perché relativo ad un capitolo fondamentale della nostra cultura veneta: quello legato all’acqua. Trasposizione (non trascrizione), resa possibile proprio dalla presenza delle centinaia di reperti che costituiscono il Museo, e dalle inesauribili fonti orali rappresentate dai barcari.

Questo lavoro di Marchioro è solo la sintesi estrema di tutto il suo impegno profuso nella valorizzazione del Museo, ben visibile attraverso le migliaia di schede descrittive di ogni singolo reperto, compilate da Marchioro su supporto magnetico e secondo i più attuali e completi sistemi di schedatura. Il volume contiene due esempi di tali schede, sufficienti per comprendere la mole di lavoro e di professionalità che la loro realizzazione ha richiesto.

“Il Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme non è il frutto di un’operazione culturale verticistica, ma il riaffiorare spontaneo e naturale di una delle componenti più importanti, se non la più importante, del percorso storico di questo atipico paese della provincia di Padova: l’intensa e fervida attività mercantile svoltasi, se pur con alterne fortune, sulle vie d’ acqua, per oltre sette secoli.”. Sono le parole con cui Marchioro apre questo suo volume.

Questo suo contributo, assieme al lavoro che lo ha preceduto e alla presenza del Museo, hanno costituito un segnale che alcuni giovani hanno raccolto: Sara Degan e Giulia Maransono le due giovanissime e appassionate guide del Museo, che assieme al barcaro Riccardo Cappellozza sanno illustrare più che efficacemente non solo i pezzi esposti, ma soprattutto il senso di questo museo.