Federico Rampin e Martina Toniolo

“Piazzola sul Brenta – Paesaggi”

Cleup s.c., 2023 – Fondazione G.E. Ghirardi Onlus, 2023

 

Un filo invisibile ma robusto unisce Villa Contarini e i “Paesaggi” di Piazzola sul Brenta all’Istituto di Istruzione Superiore Rolando Da Piazzola. Non è quindi un caso se questa guida sia stata scritta da un ex alunno del Rolando, Federico Rampin, a quattro mani con Martina Toniolo.

L’Istituto è da ritenersi, a livello architettonico (ma non solo) una scuola modello, progettata dall’architetto milanese Mario Bellini e inaugurata dall’allora ministro della Pubblica Istruzione Sergio Mattarella.

Tutte circostanze non casuali. Tutt’ora Piazzola gode (meritatamente) della scia di benessere sociale lasciato da Marco Contarini nel Seicento e poi da Paolo Camerini fra Otto e Novecento. Marco Contarini fu una mente illuminata che seppe trasformare i fasti veneziani (che portarono Venezia alla rovina) in occasioni di sviluppo culturale e quindi sociale. Si tratta, ma sono solo esempi, della costruzione di ben due teatri e della realizzazione del Loco delle Vergini, laboratorio creativo al servizio delle feste del Contarini ma soprattutto un collegio per 30 ragazze dove esse imparavano a leggere e a scrivere, studiavano catechismo e ricevevano un’educazione musicale.

Paolo Camerini, divenuto erede universale dei beni dello zio Silvestro, non dimenticò che essi erano frutto degli attenti risparmi e investimenti che lo zio seppe effettuare affrancandosi dalla condizione di bracciante. Invece di dilapidare il grande patrimonio ereditato, lo trasformò in occasione di progresso sociale per le classi umili del territorio. Alle 34 “Casette” che facevano capo al filatoio di contariniana memoria, affiancò ben 144 “Casette Camerini”, che fecero capo alle numerose industrie da egli fondate. Non solo. Ispirandosi alle new town inglesi dotò il paese di un ambulatorio, un asilo, spazi per l’allattamento e la cura dei neonati nello jutificio, una palestra poi trasformata in cinema, un teatro, bagni e docce pubbliche, un ricreatorio, un dormitorio e molto altro.

Camerini fu l’artefice di un’operazione urbanistica di largo respiro e di grande valenza culturale. Unire Piazzola a Padova attraverso la ferrovia significò non soltanto agevolare l’esportazione dei suoi prodotti ma legare il paese alla vita culturale e sociale di un centro tutt’altro che provinciale.

Un progetto forte, quello del Camerini. Nonostante la grande crisi degli anni Trenta del Novecento che porterà a poco a poco alla distruzione del suo progetto sociale e umano, la sua scia giungerà sino a dopo il 2000, con la chiusura della fornace, ultimo stabilimento cameriniano.

Ma tale scia è ora tutt’altro che affievolita: le eredità culturali di Marco Contarini, e Silvestro e Paolo Camerini, non sono state dilapidate. Se fosse così, l’Istituto Rolando non formerebbe giovani quali il coautore di questa guida, e in quanto istituto modello tale sarebbe soltanto a livello architettonico.

Pietro Casetta

La guida è disponibile presso la Fondazione G. E. Ghirardi Onlus: www.fondazioneghirardi.orgeventi@fondazioneghirardi.org) e presso “L’edicola della Villa” all’ingresso di Piazza Paolo Camerini  – Piazzola sul Brenta (Padova).