Classe 1988, donna, sta sdoganando i tabù del sesso attraverso il web, la sua professione, la sua carica empatica e il suo libro: “Piacere di conoscermi. Chi sono, come sono, cosa mi piace”

 

Sabina Fasoli, la… sessuologa della porta accanto

 

Per rendere virali i Suoi video si traveste da orgasmo, pene, vagina. Poi si trasforma in conduttrice nella serie web Vagina Academy 2.0 rivelando, in questo ruolo, ottime qualità. E dimostra innate capacità di attrice quando veste la parte della casalinga che si fa le unghie parlando con l’orgasmo che non riesce a provare. La sua mission: abbattere i tabù sessuali.

 

Sabina Fasoli versione pene, clitoride, vagina

 

Dottoressa Fasoli, è sbagliato dire che realizzando i suoi video si diverte da matti?

È giustissimo! È faticoso, perché devo pensare bene a come trasmettere i contenuti con questa modalità, però sì, mi diverto!

Subisce critiche e invidie da parte dei colleghi e dei pazienti per questo Suo modo di porsi?

Anzi, molti si avvicinano a me grazie proprio a questa mia modalità che poi ritrovano nelle sedute, ovviamente con le dovute modifiche necessarie all’interno di un setting di psicologia. Neanche dai colleghi posso dire di ricevere critiche. Se succede, non mi vengono dette!

I suoi video sono molto cliccati.

Solo bravura, oppure il sesso è un argomento che fa sempre audience?

Entrambe le cose. Principalmente direi che il sesso fa audience perché non se ne parla tanto e non se ne parla nel modo in cui ne parlo io, e qui entriamo un po’ nell’aspetto della mia bravura ma questo lo dice Lei! Mi viene spesso detto che tratto questo tema in un modo comprensibile a tutti.

Nella serie Vagina Academy Lei rivela delle ottime capacità di conduttrice: valorizza gli interlocutori, non invade la scena, ha il senso del ritmo televisivo. La vedremo in prima serata in qualche TV o media nazionale?

Magari! Mi piacerebbe molto, ma non per mio egocentrismo ma per utilizzare un altro canale di divulgazione e informazione che, rispetto ai social, entra ancora di più nelle case delle persone.

Nell’Odissea, per farsi riconoscere da Penelope, Ulisse descrive il loro talamo, da lui costruito.  Resta il letto il luogo migliore per far l’amore?

Diciamo che il letto è il luogo più comodo, come può esserlo un divano. Non è però il luogo “migliore”. Migliore è un aggettivo che dev’essere molto personale perché le fantasie di una coppia o di una persona possono accendersi anche in luoghi o in situazioni insolite.

Il Kamasutra è il più antico trattato indiano di arte amatoria, religione, morale, e comportamento sociale. Il fatto che venga considerato soltanto per la “meccanica” delle posizioni amorose non è un segno di decadenza della cultura sessuale?

Di tutto ciò che si trova nel Kamasutra è stato estratto solo l’aspetto erotico-sessuale delle posizioni. Il testo è stato forse visto dalla nostra cultura solo come qualcosa di trasgressivo, un manuale per far bene l’amore, per essere dei bravi amatori, ma senza considerare tutto il resto. Il Kamasutra non è stato quindi preso nella sua interezza, nel suo valore. Sicuramente vi è poi da considerare che alcuni aspetti si sono evoluti, perdendone magari i toni un po’ maschilisti. Non è che nella sessualità si debbano imparare le posizioni! La sessualità è molto di più.

Lo scrittore trevigiano Sandro Zanotto, purtroppo poco conosciuto, sosteneva che il rapporto sessuale è la sintesi del rapporto sociale. Lei è d’accordo?

Mi permetto di dire che è un parere secondo me un po’ limitante. Si possono avere degli ottimi rapporti sociali senza che per forza debbano concludersi con dei rapporti sessuali, e viceversa. Non so se interpreto male l’autore ma la sessualità non è il succo della socialità. La sessualità è un incontro di desiderio, di attrazione, di piacere che per altro ci rende diversi dagli animali i quali praticano il sesso soltanto per finalità riproduttive.

Il sesso è sicuramente relazione, ecco perché dinamiche o problematiche sessuali a volte emergono nella relazione e non nella propria intimità o individualità. Il sesso unisce, mette in relazione e dice molto di noi, di come percepiamo il nostro corpo e l’altro.

Insomma, dimmi come fai sesso e ti dirò chi sei! È d’accordo su questo?

Beh… può essere!

Sabina Fasoli, sessuologa

Fra i tabù che Lei abbatte vi è la pornografia. Adesso vi sono però torture e violenze di ogni tipo a dominare la scena del porno nel web. Anche questa è pornografia?

Ciò che può essere considerato una sana pornografia, cioè una sessualità po’ più atipica e trasgressiva, è il BDSM [dalle iniziali di Bondage cioè immobilizzazione del partner, Dominazione/Disciplina, Sottomissione/Sadismo, Masochismo; Ndr] ovvero quelle pratiche che prevedono una danza fra dolore e piacere. È in questi termini che si tratta di pornografia, ed è un modo diverso di vivere la sessualità.

Vi sono però delle regole che vanno conosciute e applicate, in quanto queste pratiche devono essere sane, sicure e consensuali, altrimenti si va contro i diritti della persona. Tutto ciò che invece è o trasmette un messaggio di dominazione non consenziente è violenza.

Preciso inoltre che per l’uso ludico la pornografia va bene, per l’uso educativo no.

A letto tutto è lecito purché entrambi siano d’accordo, anche frustarsi a sangue vicendevolmente. O si tratta di patologie di coppia che sarebbe meglio curare?

Vale quanto detto prima. Nella coppia entrambi devono essere d’accordo nel praticare questo tipo di rapporto, e deve sempre esserci un limite, una “parola di sicurezza” per indicare di volersi fermare.

No, non si tratta di patologie da curare ma di un nuovo modo, oggi sdoganato, di vivere la sessualità consistente nell’esperienza del dolore legata al piacere. Non siamo all’interno delle parafilie [esempi: esibizionismo, feticismo, masochismo, sadismo, travestitismo, voyeurismo, zoofilia. Ndr], perché il dolore viaggia nella stessa direzione del piacere.

Sabina Fasoli, libroVeniamo al suo libro “Piacere di conoscermi. Chi sono, come sono, cosa mi piace”. Non è stato un po’ presto per scriverlo visto che Lei è ancora molto giovane?

Per la natura di questo libro direi di no. Non è un libro che raccoglie casi studio o che avanza nuove teorie basate su raccolte di dati. È un libro rivolto principalmente ai giovani (anche se gli adulti non smettono mai d’imparare!) con nozioni molto basiche relative alla sessualità, alla conoscenza del proprio corpo, all’identità sessuale, alla prevenzione.

Si tratta quindi di informazioni che mancano nei giovani in quanto limitate ai social, a noi psicologi, a libri di questo tipo che dovrebbero far parte della conoscenza scolastica relativamente alla quale manca una regolamentazione a livello statale.

Insomma è un libro per giovani ma non è un libro giovane!

L’unica cosa che si sa della Sua vita privata è la Sua dichiarazione su Facebook: “fidanzata ufficialmente” (con tanto di data!) Ci dice anche qualcos’altro o… niente gossip?

Se è così significa che sono brava a non far trapelare nulla! Quindi mantengo questa linea, anche se lei mi ha scoperto su un dettaglio. Il delitto perfetto… non esiste!

(L’intervista continua al termine del video: https://youtu.be/H7fTle5nsRQ )

Pietro Casetta

 

20-09-2022